La vergogna delle leggi razziali del 1938, di Lia Tommi

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Sono passati ottant’anni da quando in Italia furono promulgate le leggi razziali. Si tratta di una serie di regi decreti legge che, tra l’estate e l’autunno del 1938 a cominciare dal 5 settembre, furono firmati da Benito Mussolini in qualità di capo del governo e poi promulgati dal re Vittorio Emanuele III, tutti tendenti a legittimare una visione razzista della cosiddetta “questione ebraica”.

Esse furono abrogate con i regi decreti-legge numeri 25 e 26 del 20 gennaio 1944, emanati durante il Regno del Sud quando il governo italiano guidato da Badoglio dopo la fuga da Roma si era trasferito a Brindisi.

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Il primo di quelli che sono stati definiti i “decreti della vergogna” risale al 5 settembre 1938 e fissava “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” mentre è di due giorni dopo, il 7 settembre, il testo che fissava “Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri”. Il…

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